SI VIVE più a lungo, ma si sente sempre meno. Oggi si contano 590 milioni di persone nel mondo e più di 7 milioni di italiani con un disturbo dell’udito. Si stima che entro il 2050 oltre un miliardo di individui nel mondo soffrirà di ipoacusia: una diminuzione della capacità uditiva che comporta una ridotta percezione dei suoni e difficoltà nel capire le parole, soprattutto se pronunciate a bassa voce o in presenza di un rumore nell’ambiente. La perdita uditiva è più frequente nelle persone anziane a causa di un naturale invecchiamento del sistema uditivo. Infatti, più del 40% delle persone tra 60-69 anni presenta una forma significativa di ipoacusia e l’incidenza aumenta fino al 90% dopo gli 80 anni. Dunque, un problema che ha una sua rilevanza sociale.
Le conseguenze dell’ipoacusia. Quando non si sente bene, non si capisce il messaggio verbale che viene inviato e questo provoca un inevitabile isolamento sociale che si porta dietro un conseguente decadimento cognitivo. Senza un buon ascolto, non ci può essere comunicazione e quindi anche la vita affettiva ed emotiva perde intensità. Sopraggiungono prima anche altre patologie spesso legate ad una vita appartata e di solitudine: disturbi dell’umore, depressioni, con conseguente necessità di terapie che hanno un costo importante e probabilmente non sono più convenienti di un adeguato intervento protesico o implantologico. Il problema diventa più grave perché i “nuovi anziani” sono spesso ancora inseriti nel mondo lavorativo e quindi il gap uditivo deve essere superato con ogni mezzo possibile.
Come riacquistare l’udito. Ci sono due possibili opzioni: quando c’è un residuo uditivo utilizzabile si ricorre all’apparecchio acustico, ma quando si tratta di una sordità molto grave, c’è la possibilità che la protesi non funzioni bene specie in ambiente con rumore. In questi casi, serve una diagnosi ancora più accurata per poi ricorrere all’intervento chirurgico come l’impianto cocleare.
“Orecchio bionico”. L’impianto cocleare è un’apparecchiatura elettronica impiantata chirurgicamente che consente di ripristinare la percezione dei suoni nei pazienti affetti da sordità grave o profonda. Esso è difatti in grado di stimolare direttamente le fibre del nervo acustico permettendo così al soggetto ipoacusico grave di ripristinare gran parte dell’udito perso.