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L’otite è un’infiammazione acuta o cronica dell’orecchio dovuta a virus o batteri, e generalmente è una complicanza delle diverse malattie influenzali come il raffreddore o il mal di gola.
A seconda della zona dell’orecchio che viene colpita l’otite si può distinguere in:
A prescindere dalla zona colpita dall’infiammazione, tutte le tipologie di otite possono presentarsi in forma di:
Il sintomo che accomuna tutte le differenti forme di otite è l’otalgia, cioè una sensazione persistente di dolore all’orecchio. La presenza di altri sintomi, come ad esempio la nausea, le vertigini o la perdita di equilibrio, dipendono essenzialmente dall’area dell’orecchio che è interessata dall’infiammazione.
L’otite esterna è quasi sempre causata da un’infezione batterica della cute del condotto uditivo oppure da una micosi.
Questa forma di otite è la più frequente durante il periodo estivo.
L’otite esterna (detta anche otite del nuotatore) si scatena infatti a causa del contatto prolungato con l’acqua.
Le lunghe nuotate e i tuffi possono a lungo andare causare l’insorgere di questa condizione.
I sintomi più comuni di questo tipo di otite sono:
È importante non bagnare assolutamente l’orecchio finché il problema continua.
La terapia più indicata dipende dalla causa scatenante: terapie per alleviare il dolore, antibiotici nei casi d’infezione batterica, antivirali nei casi di infezione virale e lavaggi con sostanze antisettiche e utilizzo di farmaci antimicotici nelle forme dovute a micosi.
Non è possibile prevenire al 100% il presentarsi di questo disturbo, ma possono aiutare i tappi su misura anti-acqua per tutti gli sport acquatici (maggiori informazioni le trovi qui https://centriudito.it/protezione-anti-acqua-su-misura-sport-acquatici/).
L’otite media si presenta generalmente in forme catarrali o purulente.
L’otite media va accertata dal medico attraverso una visita con l’otoscopio, una timpanometria che possa valutare il movimento del timpano e la pressione all’interno dell’orecchio medio, un timpanogramma che possa valutare la presenza di liquido/muco nell’orecchio e la funzionalità della tuba di Eustachio, ed infine un esame audiometrico per accertare il danno uditivo dovuto all’eventuale perforazione timpanica.
La terapia da prescrivere varia a seconda della causa scatenante dell’infiammazione. Gli antibiotici sono senza dubbio indicati in caso di accertata infezione batterica, gli antivirali nei casi accertati di infezione dovuta a virus, mentre analgesici e antinfiammatori posso essere assunti per controllare il dolore e agevolare e velocizzare la guarigione.
L’otite interna, anche chiamata Labirintite, è un’infiammazione che coinvolge gli organi di senso presenti nell’orecchio interno e deputati alla regolazione dell’equilibrio e dell’udito. L’infezione colpisce generalmente la struttura del Labirinto, ovvero quella piccola porzione auricolare interna costituita da organi addetti al mantenimento dell’equilibrio e all’ascolto di musica e parole.
Le possibili cause di otite interna sono:
Il primo sintomo a comparire è solitamente un forte senso di vertigine accompagnato poi da ansia, confusione, difficoltà di equilibrio, acufene, giramenti di testa, nausea e perdita dell’udito.
Un sospetto di labirintite può essere accertato attraverso diversi esami diagnostici, un test della risposta uditiva del tronco-encefalico, un Elettronistagmografia, un test di coltura batterica, una TAC e una MRI.
La terapia per l’otite interna dipende dalla causa scatenante e dalla gravità dei sintomi. La cura prevede la somministrazione di farmaci antivirali e antibiotici in caso di infezioni virali e batteriche, antiemetici per allontanare la sensazione di nausea indotta dalle vertigini, gli anticolinergici, indicati per il rilassamento del paziente, e infine i corticosteroidi per ridurre l’infiammazione a livello auricolare.