Detrazione apparecchi acustici in dichiarazione dei redditi

Gli apparecchi acustici sono classificati come Dispositivi Medici e il loro acquisto può essere detratto al 19% nella dichiarazione dei redditi seguendo pochi e facili accorgimenti.

Che cosa si intende per dispositivi medici?

Troviamo una definizione molto precisa dei dispositivi medici nella circolare n. 20 del 13/05/2011:

“Sono dispositivi medici i prodotti, le apparecchiature e le strumentazioni che rientrano nella definizione di – – dispositivo medico – contenuta negli articoli 1, comma 2, dei tre decreti legislativi di settore (decreti legislativi n. 507/92 – n. 46/97 – n. 332/00) e che sono dichiarati conformi, con dichiarazione/certificazione di conformità, in base a dette normative ed ai loro allegati e, perciò, vengono marcati “CE” dal fabbricante in base alle direttive europee di settore”.

Si tratta quindi di attrezzature, impianti o altri prodotti che prevengono, attenuano o controllano una malattia o un handicap. È evidente che in questa categoria rientrano numerosi ausili, ragion per cui al momento non esiste un elenco completo e ufficiale di tutti i dispositivi medici detraibili disponibili sul mercato, al quale fare riferimento.

Secondo le indicazioni fornite dalla Circolare 19/E del 2021 emessa dall’Agenzia delle Entrate, gli apparecchi acustici sono detraibili, comprese le spese sostenute per l’acquisto delle pile di alimentazione, a condizione che nella documentazione fiscale (fattura o scontrino) sia chiaramente indicata la descrizione del prodotto acquistato e il nome della persona che ha sostenuto la spesa.

Certificazione CE degli apparecchi acustici

Non è richiesta nessuna verifica da parte dell’acquirente per stabilire se i dispositivi medici rientranti nell’elenco rilasciato dal Ministero appartengano alla categoria dei dispositivi medici; pe questo motivo, oltre alla fattura o allo scontrino, è sufficiente conservare la documentazione che attesti la conformità al marchio CE. Questo significa che nel documento di spesa è sufficiente che sia indicato il marchio CE dell’apparecchio, tramite specifica dicitura o scheda tecnica, oppure attraverso il codice AD o PI che attesta la trasmissione al sistema tessera sanitaria della spesa per dispositivi medici.

Gli apparecchi acustici sono detraibili in quanto sono compresi nell’elenco dei dispositivi medici; quindi, per l’acquisto di tali dispositivi, è prevista una detrazione IRPEF del 19%, come per tutte le altre spese mediche. È ovviamente necessario conservare tutta la documentazione relativa all’acquisto al fine di usufruire del beneficio fiscale.

Per riassumere quindi, per poter detrarre dal 730 o dal Modello Redditi l’acquisto degli apparecchi acustici e delle pile necessarie al suo funzionamento, è sufficiente disporre solo della fattura o dello scontrino che riporti il codice fiscale dell’acquirente, la descrizione dell’apparecchio acustico e il marchio CE.

Rimborso da parte dell’ASL e detrazione

Alcune persone, come ad esempio gli individui con disabilità civile per ipoacusia, possono ottenere un rimborso dal Servizio Sanitario Nazionale per le spese sostenute per l’acquisto di alcuni tipi di apparecchi acustici. Se la spesa è interamente rimborsata dall’ASL non può essere detratta; nel caso in cui, invece, una persona, avvalendosi della clausola di Riconducibilità, acquista apparecchi acustici non contemplati dal Nomenclatore aggiungendo la differenza di prezzo tra quanto riconosciuto dal SSN e il costo degli apparecchi riconducibili, quest’ultima può essere detratta.

Rumore notturno e benessere: la soluzione per un sonno rigenerante

Sappiamo tutti quanto sia importante il sonno per il nostro benessere psicofisico. Ma cosa succede quando il nostro riposo notturno è disturbato da rumori fastidiosi? Gli effetti negativi sono molteplici: diminuzione dell’attenzione, irritabilità crescente, stanchezza cronica e persino stati emotivi depressivi. È quindi fondamentale prestare attenzione all’influenza che il rumore notturno può avere sulla nostra salute.

Uno studio dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha dimostrato che il rumore del traffico può essere dannoso per il nostro organismo. Sorprendentemente, una persona su cinque in Europa è regolarmente esposta a livelli sonori notturni che potrebbero arrecare danni alla salute. Inoltre, oltre il 30% della popolazione europea viene esposta a livelli di rumore superiori a 55 decibel (dB) durante le ore notturne.

In Italia, addirittura il 42% delle persone dichiara di avere disturbi del sonno. Ma cosa sono i principali fattori che interferiscono con il nostro riposo notturno? Secondo le statistiche, una persona su tre ritiene che il materasso sia il fattore più importante per dormire bene, seguito da silenzio e cuscino. Ma uno dei disturbi del sonno più comuni è proprio il rumore, che può derivare dal traffico esterno o persino dal russare del nostro partner. I suoni emessi durante il russamento possono raggiungere un’intensità di 70-80 dB, disturbando seriamente il sonno del partner!

Purtroppo come audioprotesisti, non possiamo fare molto per il materasso, ma per quanto riguarda il rumore, abbiamo una soluzione da proporre. Parliamo di concentrazione e produttività. Le buone idee richiedono un elemento molto raro nella vita moderna: la quiete. Riflettere, pensare e concentrarsi, sia al lavoro che nello studio, richiede un ambiente al riparo dal rumore.

Un’azienda britannica specializzata in arredamenti per ufficio, Herman Miller, ha condotto una ricerca per valutare l’impatto del rumore di fondo sulla produttività lavorativa e di studio. I risultati hanno dimostrato che una copertura efficace del rumore di fondo può aumentare la produttività fino al 38%, ridurre lo stress del 27% e incrementare addirittura del 174% la soddisfazione per il lavoro svolto. Da queste esigenze è nata la linea di prodotti di Protezione Per Dormire, appositamente progettati per coloro che desiderano dormire tranquilli o concentrarsi in ambienti più o meno rumorosi. Ecco le principali caratteristiche di questi prodotti innovativi:

  1. Materiale extra-morbido: la comodità è fondamentale, soprattutto durante le ore notturne quando appoggiamo l’orecchio sul cuscino.
  2. Riduzione del rumore: grazie al materiale siliconico con cui sono realizzati, garantiscono una riduzione del rumore tra i 25 e i 28 dB SNR (rapporto segnale-rumore).
  3. Personalizzazione: è possibile scegliere tra una vasta gamma di colori per personalizzare ulteriormente il prodotto e conferire un tocco di stile aggiuntivo.

Qualunque sia la situazione in cui si necessita di abbattere i rumori esterni per migliorare la qualità del sonno o la concentrazione, questi prodotti rappresentano la combinazione ideale tra isolamento acustico e comfort. Sono dedicati a coloro che desiderano migliorare la qualità del sonno, ai viaggiatori, agli studenti e a coloro che praticano attività di yoga e meditazione.

Investire nella nostra salute e nel nostro benessere è fondamentale. Non sottovalutiamo l’importanza di un sonno rigenerante e privo di disturbi.

Per maggiori informazioni vieni in uno dei nostri centri  e regalati il meritato riposo notturno e la concentrazione di cui hai bisogno.

 

 

 

 

 

 

 

Apparecchi acustici in titanio e la loro super resistenza

Le case produttrici di apparecchi acustici hanno voluto mettere alla prova la resistenza del titanio, il materiale di ultima generazione utilizzato per la costruzione di apparecchi acustici endoauricolari. Ma prima di scoprire come si è comportato il titanio, è necessario fare un breve excursus sulle materie prime utilizzate in passato per la realizzazione di questi dispositivi.

Negli anni ’80 e ’90, l’oro e l’argento erano i materiali più comuni per la produzione di endoauricolari, ma la loro lavorazione comportava rischi per la salute dei lavoratori e per l’ambiente, poiché era necessario utilizzare sostanze chimiche nocive nella fase di galvanizzazione. Successivamente, è stata introdotta una particolare resina medicale anallergica che ha sostituito l’utilizzo di questi metalli preziosi.

Ma oggi, il titanio è il materiale più apprezzato per la realizzazione di endoauricolari. Leggero, resistente e biocompatibile con il corpo umano, questo metallo si adatta immediatamente alla temperatura corporea, garantendo un comfort eccezionale al paziente. Inoltre, la sua resistenza permette di ridurre lo spessore delle pareti del guscio dell’endoauricolare, rendendolo ancora più leggero e confortevole.

E’ stata testata la resistenza del titanio in modo estremo, utilizzando una Mercedes per schiacciare un endoauricolare in titanio. Ebbene, il risultato è stato sorprendente: il dispositivo è rimasto perfettamente integro, senza alcun danno, dimostrando la sua straordinaria robustezza.

In sintesi, il titanio è il materiale di ultima generazione per la produzione di endoauricolari, garantendo un elevato compfort e una resistenza eccezionale. Grazie alla sua versatilità, il titanio è anche utilizzato nella stampa 3D, consentendo di personalizzare ulteriormente il design degli apparecchi acustici.

 

 

 

 

Lorenzo – La mia vita con gli Apparecchi Acustici

Oggi parliamo di Lorenzo Birocco, un giovane ragazzo biellese che ha perso l’udito all’età di 5 anni, e che condivide la sua vita con gli apparecchi acustici sui social. E’ incredibile il modo in cui Lorenzo ha trasformato la sua disabilità nella sua forza, e come trasmette la sua “auto accettazione” raccontando le sue avventure, e spesso disavventure, quotidiane con i suoi apparecchi acustici, attraverso la sua pagina Facebook “Sentire – La mia vita con gli Apparecchi Acustici”.

Vi riportiamo un estratto:

“Quello che penso sulla Diversità…

Io sono diverso dagli altri perché sento di meno, però è anche vero che gli altri sentono diversamente da me.

Questo per dire che il “Diverso” non è solo colui che non è uguale alla maggioranza ma che tutti abbiamo le nostre diversità che ci rendono unici di fronte agli altri!

L’inclusione sociale non deve essere un atto di pietà di chi si sente superiore verso i “poverini meno dotati” ma deve essere un atto con cui si da valore ad ogni aspetto che ci caratterizza come persone!

L’inclusione sociale deve portare risultati, non compassione!”

 

“Dobbiamo ancora combattere molto per arrivare ad un giusto risultato di uguaglianza, rispetto e inclusione sociale!

Ogni giorno dobbiamo combattere per ricordarci che la persona viene prima di qualsiasi altra cosa!”

 

Vi invitiamo a seguirlo! E’ davvero un esempio di coraggio e positività con il suo modo ironico e intelligente di affrontare le sue difficoltà uditive.

Grazie per aver trasformato un tuo “limite” in un valore aggiunto e grazie per essere fonte di ispirazione per noi!

 

 

Cosa comprende il costo degli apparecchi acustici?

Il costo degli apparecchi acustici dipende da innumerevoli fattori e può variare notevolmente in base alle caratteristiche tecniche della protesi che si decide di utilizzare. Per fare un esempio è come scegliere un computer che a seconda delle esigenze dell’utilizzatore finale può avere componenti elettronici più o meno avanzati.

Inoltre, non è detto che le soluzioni più costose siano quelle più idonee ed adatte per la persona che si ha davanti. Oltre alle caratteristiche meramente tecniche bisogna sempre ricordarsi che quello che si va ad acquistare in un centro protesico non è solo un prodotto, ma un percorso di riabilitazione uditiva che comprende una serie di servizi che, per tutta la vita delle protesi acquistate, vengono offerti al paziente:

– Conoscenza

– Strumentazione

– Esperienza

– Assistenza

– Tempo

– Puntualità

– Professionalità

– Sicurezza

– Servizi

– Disponibilità

 

Infine, bisogna ricordare che il sistema sanitario nazionale viene incontro ai cittadini e dà, ai pazienti che ne hanno diritto, un contributo di circa 1300/1400€ che permette di acquistare, completamente passate dall’ASL, le protesi di base o qualsiasi soluzione acustica, andando a pagare la corrispondente differenza rispetto al totale che si è deciso di spendere.

Oltre a questo, bisogna ricordare che l’acquisto di qualunque protesi acustica rientra tra le spese mediche e quindi è possibile recuperare il 19% di suddetta spesa attraverso la dichiarazione dei redditi.

 

Prenota un appuntamento gratuito presso uno dei nostri centri, i nostri audioprotesisti ti daranno tutte le informazioni di cui necessiti!

 

 

Criteri per scegliere l’apparecchio acustico giusto

Come si fa a scegliere l’apparecchio acustico giusto? È una domanda che molti si pongono prima di acquistarne uno. I fattori da considerare sono diversi e variano da persona a persona. Con l’aiuto di un audioprotesista è possibile trovare l’apparecchio acustico che soddisfi perfettamente le esigenze di ciascuno rispettando i seguenti criteri.

STILE DI VITA

Il mercato di oggi offre una vasta gamma di soluzioni, proprio per questo motivo un consiglio che possiamo dare è quello di partire dal proprio stile di vita. Ad ogni stile corrisponde una tecnologia, una dimensione e un prodotto che meglio vi si adatta.

Chi svolge regolarmente attività sportive, magari all’aperto, avrà esigenze diverse rispetto a chi passa più tempo in casa, in un ambiente tranquillo senza rumori eccessivi e rispetto a chi passa la maggior parte della giornata al lavoro e ha bisogno di comprendere bene chi gli parla di persona o al telefono. 

Da non trascurare in ogni caso è la gravità del disturbo da correggere. Più questa aumenta, maggiori saranno le capacità richieste all’apparecchio e di conseguenza diverse saranno anche le dimensioni o il prezzo.

PERDITA UDITIVA E ANATOMIA DELL’ORECCHIO

A seconda dell’entità della perdita uditiva  sono richiesti modelli e tecnologie diverse. 

Nel caso di una perdita uditiva da lieve a moderata tutti gli apparecchi potrebbero essere adatti, ma c’è bisogni di valutare altri fattori che hanno un peso decisivo nella scelta dell’apparecchio acustico, come la forma e le dimensioni dell’orecchio esterno e del condotto uditivo.

Per quanto riguarda invece le perdite più gravi è necessaria una soluzione in grado di erogare maggior potenza.

Pertanto, effettuare il test dell’udito e conoscere il grado di perdita uditiva, servirà a capire quali tipologie saranno più adatte alle tue esigenze.

FATTORE ECONOMICO

Veniamo ora al costo di un apparecchio acustico. Come detto in precedenza i modelli e le tecnologie sono molte e quindi, di conseguenza, vi sono diverse fasce di prezzo. L’impegno economico varia in funzione della tecnologia, della dimensione e della durata della batteria. Anche questo aspetto va attentamente valutato considerando che in questo caso più che mai la qualità deve essere sempre privilegiata rispetto all’economicità. Ad oggi vi è la possibilità di poter finanziare in comode rate l’importo economico, in questo modo poter ritornare ad avere una vita piena e soddisfacente potrebbe non essere così difficile e dispendioso.

E’ comunque fondamentale tener conto che nel prezzo finale non vi è solamente il mero apparecchio acustico, ma c’è tutto il servizio che viene offerto dall’audioprotesista per tutta la vita dell’apparecchio acustico.

5 falsi miti sugli apparecchi acustici

Molte sono le credenze sugli apparecchi acustici, e tuttora siamo prevenuti nei confronti dei moderni apparecchi acustici. Negli ultimi anni la tecnologia ha fatto passi da gigante e si è lasciata alle spalle i famosi “cornetti acustici” che vediamo nelle foto dei primi del 900. Ecco i 5 falsi miti più comuni, sfatiamoli assieme!

Falso mito nr. 1: non sono pratici (né belli)

Forse in passato. Anche l’estetica vuole, giustamente, la sua parte. Oggi gli apparecchi acustici sono piccoli capolavori della tecnologia in miniatura, dai modelli endoauricolari – praticamente invisibili – ai modelli retroauricolari, in formato mini e dal design contemporaneo. E non esistono più solo di colore beige, ma si possono scegliere tra una vasta gamma di colori, anche sgargianti, che li trasformano in veri e propri accessori moda!

Falso mito nr. 2: servono solo se ci senti molto poco 

Nella maggior parte dei casi la perdita di udito è un processo lento e progressivo e possono passare diversi anni prima che ci si renda conto di questa difficoltà. Si comincia a non percepire più piccoli suoni come la freccia dell’auto o il ticchettio dell’orologio, o ad avere difficoltà nel seguire un discorso al ristorante con rumori di sottofondo. Trascurare questo problema può avere conseguenze importanti come una perdita delle facoltà percettive generali, che può portare ad un isolamento sociale. Per questo è importante la prevenzione! Prenota qui un test dell’udito gratuito in uno dei nostri centri.

Falso mito nr. 3: sono solo per le persone anziane

Anche questa affermazione è assolutamente falsa! L’apparecchio acustico non è sinonimo di vecchiaia. L’età media in cui si riscontra una perdita di udito è sempre più bassa, nel mondo due terzi delle persone complessivamente colpite da perdita uditiva hanno un’età inferiore ai 64 anni. Questo è dovuto soprattutto agli influssi ambientali e per la poca attenzione alla protezione dell’udito negli ambienti di lavoro rumorosi o mentre si ascolta la musica, come ad esempio nei concerti live. Per questo motivo, tenendo conto del target di persone abituate alla tecnologia, le case produttrici hanno perfezionato i moderni apparecchi acustici creando telecomandi, interfacce Bluetooth o per smartphone (come l’iPhone di Apple) e tante altre funzioni wireless!

Falso mito nr. 4: ricominci a sentire subito perfettamente  

L’obiettivo è quello, ma lo si raggiunge con un po’ di tempo perché, per quanto l’apparecchio acustico sia diventato uno strumento super tecnologico, funziona al meglio solo se viene adattato alla situazione uditiva della singola persona. Spesso chi ha perso udito ha dimenticato alcuni suoni e rumori e quando indossa per la prima volta un apparecchio acustico anche il centro dell’udito nel cervello deve compiere un processo di apprendimento, tanto che può sembrare strano persino sentire il ticchettio di un orologio. Ci vuole almeno una settimana per ambientarsi e circa tre appuntamenti di regolazione per raggiungere un ottimo livello acustico.

Falso mito nr. 5: si regolano solo la prima volta

Quest’affermazione non è vera perché è assolutamente necessario regolare ad intervalli regolari gli apparecchi acustici, sia perché la perdita di udito può cambiare, come nel caso della vista, sia perché può modificarsi il condotto uditivo che nel corso della vita cresce o perché la pelle diventa più cedevole e per questo va tenuto sotto controllo l’auricolare su misura che, se non inserito perfettamente nel condotto, può causare spiacevoli fischi. Solo in questo modo è garantita la migliore funzionalità degli apparecchi acustici ed è per questo che Centriudito offre assistenza gratuita con controlli periodici dai nostri audioprotesisti.

 

 

 

 

Deficit uditivo e apprendimento

Come un deficit uditivo incide sull’apprendimento?

Un deficit uditivo nel bambino produce effetti negativi nell’apprendimento, ma in generale può avere conseguenze anche nel suo processo di crescita e di sviluppo cognitivo.

Non è raro leggere nella letteratura specialistica che le difficoltà cognitive e di apprendimento del bambino sordo riguardano spesso la lettura, la scrittura, la comprensione di un testo, le difficoltà di memorizzazione, associate all’instabilità motoria e a problemi d’attenzione.

Inoltre, un bambino che non sente bene non è in grado di relazionarsi correttamente con gli altri, e ciò provoca un isolamento sociale che ha gravi ripercussioni sulla sua personalità.

Per questi motivi è assolutamente necessario intervenire tempestivamente per individuare la presenza di una ipoacusia, nei bambini più che in altri soggetti, perché la mancanza o la riduzione dell’udito durante l’età scolare può interferire sulla corretta crescita psichica del piccolo.

È fondamentale ricordare che ogni individuo è unico e che lo sviluppo del bambino sordo dipenderà da tanti parametri, quali il grado di sordità, la precocità del disagio (pre o post-linguistico), i disturbi associati, le scelte educative, le risorse socio-culturali dell’ambiente e le dinamiche psico-affettive del bambino e della sua famiglia.

Conoscere il livello di ipoacusia del bambino è fondamentale per individuare la strategia migliore da adottare per favorirne l’apprendimento. A seconda che il piccolo abbia un deficit uditivo di lieve entità o grave, si potrà mettere in pratica un piano educativo individuale che rispetti le reali esigenze del bambino.

 

Cosa fare se si sospetta una perdita di udito?

La prima cosa da fare è effettuare un esame dell’udito al bambino: si tratta di test audiometrici oggettivi indolori e che non richiedono la collaborazione del piccolo paziente, ma che permettono di ottenere una valutazione quantitativa dell’udito del bambino. Qualora l’esito sia positivo, la famiglia dovrà informare la scuola, così da poter mettere in atto le dovute strategie.

Inoltre, una valutazione interdisciplinare realizzata da un’equipe di specialisti esperti in sordità potrà prendere in esame i vari processi cognitivi quali la percezione, l’attenzione, il linguaggio, la memoria, il trattamento dell’informazione e il pensiero verbale o segnato necessari all’apprendimento scolastico, ma non solo, fondamentali anche per la costruzione di Sé come essere consapevole della propria realtà interna e della realtà esterna.

 

Come l’apparecchio acustico favorisce l’apprendimento?

Un utile strumento per favorire l’integrazione scolastica dei bambini ipoacusici è l’utilizzo di un apparecchio acustico, qualora l’audioprotesista lo ritenga necessario per il grado di ipoacusia rilevato. Rispetto al passato ci sono state molte evoluzioni, tanto che oggi un bambino può indossare una protesi acustica quasi del tutto invisibile, senza che gli altri bambini ne siano a conoscenza. È invece fondamentale che gli insegnanti lo sappiano, anche perché oggi è possibile usufruire di tecnologie avanzate che, sfruttando la rete wireless, permettono di trasmettere la voce del maestro direttamente nelle orecchie del bambino. Questo è un sistema estremamente vantaggioso per l’apprendimento del bambino, che in tal modo potrà sentire la lezione esattamente come gli altri.

 

Hearing Dogs: i cani che aiutano le persone con difficoltà uditive

Il cane è notoriamente conosciuto come il migliore amico dell’uomo, ancor più quando è addestrato per offrire a quest’ultimo un supporto concreto, affinché egli possa svolgere le normali attività quotidiane. Se non siete d’accordo, probabilmente cambierete idea dopo aver sentito parlare degli Hearing Dogs, i cani per le persone con problemi di udito.

Di solito, quando si pensa ad un cane che aiuta una persona con problemi, il pensiero va subito i cani guida, che offrono supporto alle persone cieche o ipovedenti, rendendole più autonome negli spostamenti e nelle attività di tutti i giorni.

In realtà ci sono tantissimi cani da assistenza che aiutano i loro padroni a vivere meglio, ad essere più indipendenti nonostante alcune problematiche fisiche e che possono salvar loro la vita. Un esempio è il cane da assistenza per le persone con diabete. Questo cane viene addestrato a fiutare i livelli di glucosio presenti nel sangue del loro compagno bipede e lo avverte in caso questi scendano sotto la soglia raccomandata. In questo modo la persona diabetica può ricorrere in tempo all’insulina, senza rischiare svenimenti o malesseri.

Il fiuto è uno dei sensi canini più sviluppati e uno dei più utili all’uomo, ma anche l’udito non è da sottovalutare, anzi. I cani hanno un udito decine di volte più sviluppato rispetto all’essere umano, soprattutto per quanto riguarda i suoni acuti. E, come ben sappiamo, i suoni acuti sono proprio i primi che tendono a dare problemi quando sopraggiunge l’ipoacusia.

Gli Hearing Dogs sono proprio amici a quattro zampe addestrati per offrire assistenza specifica alle persone sorde o deboli di udito, proprio grazie al loro udito. Il loro compito è riconoscere i suoni che il loro padrone non riesce a percepire e avvisarlo quando si manifestano.

Cosa fanno gli Hearing Dogs

Un campanello che suona, un allarme, la suoneria del telefono, la sveglia sono solo alcuni dei suoni che gli Hearing Dogs possono riconoscere. Dopo aver sentito il segnale, questi cani avvisano il padrone con un tocco della zampa e lo accompagnano in direzione della sorgente.

In questo modo, la routine di una persona sorda o ipoacusica è semplificata dal supporto di un compagno fedele.

Gli Hearing Dogs possono offrire supporto al loro padrone anche fuori casa. Possono infatti aiutarlo a sentirsi più sicuro nel camminare per strada, guidandolo attraverso il traffico cittadino e prestando attenzione ai suoni che lo circondano.

Dove si possono trovare gli Hearing Dogs

Dapprima nel Regno Unito, e poi in Australia e negli Stati Uniti, il fenomeno degli Hearing Dogs si è diffuso notevolmente negli ultimi anni.

In alcuni Stati, come la Gran Bretagna appunto, questi amici a quattro zampe indossano una “divisa” che li rende riconoscibili: un guinzaglio o un colletto arancione. Ma non è obbligatorio. In realtà, laddestramento può avvenire presso un ente specializzato o essere compiuto in privato. Molti padroni, infatti, hanno intrapreso la sfida di addestrare i propri amici a quattro zampe in autonomia. Li abituano a riconoscere qualche suono che può risultare fondamentale nella loro giornata.

In Italia, purtroppo, l’addestramento di questi cani e il riconoscimento del loro valore e della loro importanza per le persone con ipoacusia è ancora poco diffuso. Attualmente sono solo due le associazioni che se ne occupano.

La prima è un’associazione di Vicenza, la U-dogQuesta si occupa dell’addestramento di cani per persone con disabilità motoria o sensoriale, e che è stata tra le prime ad appoggiare il progetto dei “cani per sordi”.

La seconda è un’associazione di Catania, laPet Paradise, che porta avanti il suo progetto “Assinistra il cane”.

Quali sono le razze canine più adatte

L’azione fondamentale che gli Hearing Dogs devono apprendere è quella di riconoscere il suono e condurre il padrone alla fonte. Tuttavia, in alcuni casi possono essere addestrati a fare l’esatto contrario, e cioè riconoscere un segnale e allontanare il loro padrone. Ciò avviene ad esempio nel caso di un allarme antincendio.

Questi cani quindi hanno un ruolo fondamentale anche per quanto concerne la sicurezza della persona che assistono, e non solo per semplificargli le attività di ogni giorno.

Non esistono in questo caso razze canine più adatte delle altre per diventare un Hearing Dogs. Questo perchè, come dicevamo all’inizio dell’articolo, tutti i cani hanno un udito ben sviluppato e tutti i cani possono essere addestrati. Certo, alcune razze come il Labrador, il Pastore Australiano, il Golden Retriver o lo Staffordshire Bull Terrier sono più predisposte all’addestramento in generale. Quindi può risultare più semplice insegnare loro come reagire ad un determinato suono.

Ma, in generale, con il giusto addestramento e il giusto legame affettivo con il padrone, ogni cane può diventare un Hearing Dog.

 

Fonte: https://www.specialistidelludito.it/curiosita-sulludito/hearing-dogs/

Mal di orecchie nei mesi estivi: cause, sintomi e rimedi

Finalmente è arrivata la bella stagione e possiamo rilassarci al mare oppure in piscina!

Tra i disturbi più frequenti in estate c’è purtroppo il mal di orecchie, o per meglio dire l’otite esterna, una situazione fastidiosa che trae la sua origine soprattutto, ma non solo, dalla lunga esposizione all’acqua e all’umido, e può capitare, per esempio, dopo essere stati in piscina.

Che cos’è, nello specifico, l’otite esterna?

L’otite esterna (detta anche otite del nuotatore) è un’infezione del condotto uditivo che può essere provocata da diversi tipi di batteri funghi. Si sviluppa per lo più in adolescenti e giovani adulti che sono tra coloro che, maggiormente, espongono le orecchie a situazioni di umidità, dal momento che l’otite esterna si sviluppa particolarmente in presenza di frequenti o prolungate immersioni in acqua.

Quali sono le cause dello sviluppo dell’otite esterna?

La prima causa sono i microorganismi infettivi che sono presenti nell’acqua e che entrano all’interno del condotto uditivo, provocando un’infezione. Ma il nuoto e l’esposizione ad ambienti umidi non sono le uniche condizioni che conducono allo sviluppo dell’otite esterna. Anche le azioni di pulizia delle orecchie effettuate con troppa energia e che provocano lesioni alla pelle del condotto uditivo, che è molto delicata e sottile, possono esserne la causa. Se si lacera questa pelle – cosa ancor più probabile se per la pulizia si usano i bastoncini di cotone o oggetti taglienti come fermagli o mollette – si può creare una soluzione di passaggio continuo e diretto di batteri e funghi all’interno dell’orecchio.

L’otite esterna può essere poi conseguente a un’infezione dell’orecchio medio – la cosiddetta otite media acuta – o di malattie della pelle come le dermatiti eczematose.

Come si manifesta e quanto dura l’otite esterna?

L’otite esterna si manifesta con il dolore all’orecchio, che può aumentare qualora il padiglione auricolare venga stirato o schiacciato. Il dolore può essere anticipato da un prurito nel canale uditivo o accompagnato da gonfiore e arrossamento sulla parte esterna e da una piccola perdita di pus verde-giallo. In alcuni casi può esserci anche un abbassamento dell’udito. L’otite esterna generata dal contatto con l’acqua può svilupparsi qualche ora o anche alcuni giorni dopo l’immersione. Se trattate in modo adeguato – con l’immissione nell’orecchio di idonee gocce medicate – le otiti esterne più leggere possono risolversi in pochi giorni, senza lasciare delle conseguenze. Le infezioni più pesanti possono invece richiedere l’assunzione di medicinali per bocca per almeno 7-10 giorni.

Quando ci si deve rivolgere a un medico?

Qualora si avverta un dolore auricolare, un prurito fastidioso all’orecchio o una diminuzione dell’udito è sempre meglio rivolgersi al proprio medico curante. E quando vi sia una fuoriuscita di liquido dall’orecchio, specialmente se con presenza di sangue.

Per concludere: l’otite esterna può essere prevenuta?

Possono essere prese alcune precauzioni che diminuiscono le possibilità che l’otite esterna si sviluppi. Per prima cosa, durante il bagno o il nuoto è meglio evitare di fare entrare acqua nelle orecchie utilizzando dei tappi su misura anti-acqua (maggiori informazioni le trovi qui https://centriudito.it/protezione-anti-acqua-su-misura-sport-acquatici/). È buona norma, poi, asciugare bene le orecchie con un asciugamano pulito. Infine, occorre tenere lontani dalle orecchie strumenti (come bastoncini di cotone, forcine per capelli, ecc.) che possono rappresentare un pericolo per le nostre delicate orecchie.